Affiliata alla mia congrega
indosso un saio
che di sensualità materica
le tue mani vorrebbero sfilare.
di domande pulsano
i tuoi istinti
a cui risposte non so dare,
il mio corpo
è un corredo di disgrazie,
è quel sentiero che percorri
costellato da imperizie.
nell’intimità violento
fino al limite del linciaggio
mi assali e mi saccheggi,
depredato sogno fanciullesco.
anche se infine io sola
sopravvivo ai miei dirupi
e di te a compieta canto,
ti giuro stanne certo,
l’attesa che ti attende
del tuo notturno Inferno.
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