l’aria si fa più leggera,
si ricama
in archi sottili
verso l’alto
spingendo
il cielo limpido.
senza timori.
il colore del dolore
si fa trasparente
e dolce
si spande
tra schiuma di mare.
rientra, poi torna
e di nuovo,
un momento
mi sfiora.
ma una luce d’azzurro
ormai mi sovrasta,
mi salva dal nero,
l’antico tormento.
e nel mattino
disperdo
il mio ultimo pianto
che si cambia in grido
ed infine in preghiera.
il mio grazie si stende
e sprofonda nel mare
poi risale vapore
a cercare il perdono.
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