Ti sfioro dolce vento sulle pelle
col sangue che si accende dentro me
e il timoniere trepido ribelle
si attarda sulla foce viva in te.
ti cerco col bisogno più sfrenato
testando attentamente ogni respiro
e giostro sullo scrigno tuo salato
condito dai miei baci di vampiro.
e busso con la lingua geminata
aprendo la tua splendida corolla
che freme strettamente avviluppata
al gambo della tumida cocolla.
si incendia palpitando petto a petto
l’afflato che mi brucia la ragione
e il frusto non si placa per l’effetto
e si improvvisa grande re e guascone.
il tutto in un concerto vorticoso
che infiamma questa orchestra vellicale
e stretto alle tue labbra melodioso
il canto mio s’innalza trionfale.
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