Camminando vado su ciottoli
di una via costellata di attimi
apparentemente senza senso
ma che in realtà hanno dentro sé
tutto il succo della vita.
avanzo riflettendo
su questo nuovo mese
secondo me da dedicare
a chi ancora vive in sofferenza
o resiste nel bisogno
senza mai chiedere nulla
affidandosi magari all'altrui coscienza.
ottobre, quando il buio si fa strada
fra le pareti oscure di un'anima
in disarmo, e pronta alla sconfitta
dell'inverno, a quel gelo
che attanaglia i cuori
e rende ogni immagine più sfuocata
e ogni foglia più pesante
tanto da farla cadere giù
nel viottolo di casa,
dove tutto e calore e gioia
mentre appena fuori il freddo
avviluppa ogni buon pensiero...
oh lo so, tornerà la primavera
e così i colori dei fiori e le foglie
germoglieranno ancora,
così come la vita fa
con la nostra esistenza.
ottobre mio,
il _migliore ottobre di quest'anno_
travagliato e scevro
anche delle più piccole soddisfazioni.
mese di transizione
fra i ricordi marini di agosto
e le aspettative di un Natale
che senz'altro ci mostrerà
le sue pecche in assenze d'amore
e in circospette presenze
dovute solo al cadenzare dei giorni,
fino alla fine di quel sortilegio
chiamato vita.
ancora un nuovo ottobre
e poi via, verso l'immensità del tempo
che ogni mese sale di uno scalino
lontano, verso l’infinito dell’esistenza.

© Saverio Chiti, 1 ottobre 2022