All’indomani delle elezioni rimango perplesso da una frase di una esponente del partito democratico.
Premesso che non ho votato, magari sbagliando, ma il mio voto non sarebbe servito a molto dato che non mi sento rappresentato dalle forze maggiori, e se proprio avessi voluto credo che avrei dato un voto al partito sovrano e popolare di Marco Rizzo.
(Fantastico come abbia messo a cuccia Mentana qualche giorno fa, e anche solo per quello avrebbe avuto il mio voto)
Dicevo, premesso che non ho votato, rimango perplesso, perché in vent’anni di elezioni, al netto di governi tecnici, il partito democratico mi è sempre sembrato più propenso a denigrare l’avversario piuttosto che a proporre qualcosa di concreto e di suo.
Prima c’era il pericolo Berlusconi (fascista) poi Salvini (fascista) e infine Meloni( fascista).
Anche prima, con l’Unione se non ricordo male, di Prodi, la musica era quella.
È forse per questo motivo che quasi sempre prendono sonore sconfitte?
Mai una volta, che io ricordi in vent’anni, in cui si siano impegnati a produrre un programma chiaro. Hanno sempre preferito denigrare l’avversario politico.
Ma forse è una sensazione mia.
E questo secondo me non piace agli italiani, a prescindere dal programma che possa avere la destra che magari fa acqua da tutte le parti.
Ieri, c’è stata l’ennesima conferma al mio pensiero, o almeno io penso così, di questo disastro chiamato pd.
L’onorevole Serracchiani, donna che considero pacata e intelligente, ha detto all’indomani della sconfitta elettorale:
“Oggi è un giorno triste per l’Italia.”
Ed io, che non capisco molto magari, non riesco a comprendere nemmeno il perché di questa affermazione.
Primo: mi sembra comunque una mancanza di rispetto verso delle elezioni in cui c’è stata una netta vittoria. Una mancanza di rispetto verso le persone che hanno votato diversamente dal suo partito. Sembra quasi implicito “ eh se non ci fosse quel 40 e passa percento di idioti che votano a destra oggi parleremmo di altro”.
Secondo: mi sembra una mossa politica poco furba dopo una sconfitta. Il suo scopo e quello del suo partito non dovrebbe essere quello di riportare gli elettori dalla loro parte? Una frase di questo tipo non mi sembra di grande aiuto.
È come se , facendo una metafora calcistica, dopo un derby Milan Inter con la vittoria del Milan per 1 a 0, la dirigenza dell’Inter andasse in conferenza stampa a dire: “eh, oggi è una giornata triste per il calcio italiano.”
Ma sono sicuramente io che non capisco.