Sono una moltitudine.
Una moltitudine di emozioni.
Un esercito di ingegni e macchinazioni.
In un avvicendarsi lesto di compiacimento
e autocommiserazione.
Dove guardarsi dentro è peccato originale.
Io sono una moltitudine.
Una moltitudine di respiri.
Dove il tesoro è altro
di altro coito e raggiri.
Ridotto e lacero.
Deprivato di senso e inutili sospiri.
Cambio di macchina con mille freni.
Sono una moltitudine.
Una moltitudine di cambiali.
Che avanza incurante dell'essere
e combatte una guerra intestina
non vista da fuori.