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Pubblicata il 12/09/2022
“Ha perso la testa tuo zio,
ricoverato per Covid è accidentalmente
scivolato e eh… non riconosce nessuno,
dice parole senza senso.”
Mentre parli accarezzi nervosamente
la mano di tuo nipote, quasi come avessi
paura di svanire da un momento
all’altro.
Una fitta nello stomaco,
distolgo lo sguardo e gira e rigira senza
senso e meta apparente,
una vita in una bolla trasparente
come Monnalisa mi fissa… il pesce
rosso senza nome.
“ Mà devi cambiare l’acqua al pesce!”
“ Pensaci tu, io e Manu andiamo a fare
merenda… tu vuoi il caffè?”
“ Si.”
Mentre ti allontani, sussurri nell’orecchio
di tuo nipote di due ovetti kinder comprati per lui e suo fratello.
Sopra la credenza in una foto,
ero allacciata a te e ridevo forte.

Non hanno nomi le foto, non serve.
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Un testo vero e sincero! Complimenti al tuo modo di avvicinare il lettore ai protagonisti di codesta poesia! Brava, Nada! Buon pomeriggio!

il 13/09/2022 alle 17:33

I protagonisti sono reali! Mia madre io e mio figlio. Grazie mister Sir un saluto.

il 14/09/2022 alle 14:48

Grazie Lara.

il 14/09/2022 alle 15:13

quando si entra negli ospedali si tocca co mano la sofferenza che ci fa capire quanto siamo fragili molto bella la tua poesia un sincero saluto albi

il 12/11/2022 alle 11:38

Grazie.

il 15/11/2022 alle 13:23