Aggrappato
come
un naufrago
al margine indistinto
della vita quotidiana
inorridito
contemplo
l’incessante andirivieni
di oscuri figuranti
deprivati
come cloni senz’anima
della propria umanità
ma
sopraffatto
dal furore del Tempo
nel vortice mi ritrovo sospinto
ghermito
da linee di forza
a cui non so resistere
figurante tra i figuranti
allora
l’inevitabile appare
l’inesorabile
si palesa
se solo
potessimo scorgere
ciò che il margine ci nasconde
e sottrarci
con gli occhi spalancati
sulla nostra atavica viltà
a questo
funesto
sogno di morte!
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al margine di ogni sistema chiuso c’è una "terra di nessuno" che a cavallo di due mondi offre la dolorosa opportunità al "malcapitato" pellegrino di avvertire la lacerante necessità di rompere con il passato, per proiettarsi anima e corpo nel futuro, ignoto, che lo attende.
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