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Utente eliminato
Pubblicata il 06/09/2022
Cara allocca,

hai un teschio d'ora
sul collo del cielo
a forma di Luna

Ho visto discendere a fiume
strofe
sono polsi tagliati quando non mi ami

e riverberi di morte
quando lo sei.

Lo so che ne sei pregna
con tutto quel forno sulla pancia:

lo sento dalle risacche d'aceto
sui miei fianchi,
quando mi colpisci come un mare
con un Reggae Night.

Tua mamma non ti ha insegnato
a destreggiarti tra mille e una notte
bugie,
hai dovuto imparare da sola, la vergogna di vivere, bene.

Signora accoglienza, Regina dell'abbraccio
le tue pareti intonano, non solo la vagina
tutti i tuoi resoconti
di un come bela la vita,
unicorno di avventura andata non male,

ma interminabile nella sua frenetica bollicina.
spegnila e muori con me.

Troppi episodi mi conducono alla porta
dei tuoi discutibili sorrisi a ombra,
nascosti a loro volta dentro saponi
a essenza temporanea,
troppo profumati per essere libro.

Continuiamo insieme, tra incensi in dispensa,
che la vita si faccia fottere dai nodi
che ancora provano le placente, in povertà.

Voglio vederti uscire la birra dai buchi nella plancia
e ridere a vagito,
bevendoti dalle cosce. Buone notte,
dentro il mio sterno.

E un ti amo ti basti, per tutta la morte; vivi a cadavere, sporca mia foglia.
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