lasciarsi portare. E' questo che abbiamo dimenticato fare, eh sì.
Abbiamo dimenticato questo stato privilegiato dell'essere, perché abbiamo dimenticato noi stessi, sempre più identificati nelle maschere che per sopravvivere in questo sistema perverso, continuamente indossiamo. Una volta che si intraprende la via che porta all'oblio dell'essenza (inizio che coincide con le primissime forme di scolarizzazione), ci si condanna automaticamente, o meglio si viene condannati alla sofferenza, all'insensatezza, all'inutilità. E purtroppo, più passa il tempo e più quella condizione naturale del fanciullo finiamo per relegare nel mito. Grazie Acquarius. Un saluto.