Ad ogni ora del mio cammino
osservo la vita fuggir qual fanciullo
che s'allontana rigido burattino.
convinto dell'inarrestabile tempo
mi appello al gioire dell'età
eppur giovinezza è muta già.
a contar gli anni già trascorsi
rileggo note acute e stonature
un barlume d'indifferenza
serve mai a cancellar la sofferenza.
tempus fugit... contar non serve
se lo specchio poi ti schernisce
e gemi per i torti dell'età.
reggi il moccolo della breve candela
attento a parare le follie della tua vela.
la nave ti reca affranto passeggero
ove il porto non è faro di salvezza.