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Pubblicata il 17/08/2022
Allucinato
era
il mio sguardo sul Mondo
quella sera.

simili
a fiori di campo
rilucevan le stelle
sulle immense distese del crepuscolo
e l’alto
nel basso si smarriva.

testimoniando
il mio stupore
di me stesso mi stupivo
e vieppiù
mi straniavo
giacché
rammemorando l’essenziale
delle mie maschere
perdevo memoria.

ancora
e ancora
e
ancora
fino ad obliar
d’aver dimenticato.

schizofrenico
esperire
che
senza sforzo alcuno
del Tempo
e del Caso
beffe si faceva.

inarrestabile
e devastante
come
sibilante magma
un antichissimo Sentire
che
dal mio petto squarciato
sulle nude cose
tracimava
a ferro e fuoco
mise
quella strana
indimenticabile notte.

ma
era solo
l’incipit:

nel
fondo senza fine
dei miei occhi ciechi
un nuovo
miracoloso Giorno
dalle proprie ceneri
divampando
a se stesso
rinasceva.

......................................

follia ed Amore, misconosciuta formula per mettere a ferro e fuoco il Mondo. Là dove la ragione non arriva, limitata dalla sua stessa pur lodevole, puntigliosa coerenza, si nasconde la chiave che può spalancare il Sancta Sanctorum del nostro cuore. Una volta aperto non rimane che assistere, senza più pensieri e parole alla distruzione d’ogni ostacolo che tra "noi" e "Noi" si frappone. Indescrivibile rinascita, dall’io così temuta, perché irreversibile ed ineludibile. Gettarsi coscientemente tra le fiamme della propria pira funebre, l’unica scelta sensata, perché da "noi stessi" per sempre ci libera.
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