Stasera colleziono fiori abbandonati
dissetati da acque senza rive,
gocce di sangue del fiume che tace.
nel fondo del respiro a colpi di vento
ho rubato gli occhi al cielo
da finestre dalle asserite lontananze,
cerco distanze e treni pazienti
per tutti i luoghi, i ritorni e gli addii
verso le cime della giovinezza.
qui tra gli ultimi sogni tra gli specchi
il mio volto senza alcun declino
e gli occhi di grano di maggio
ma sento le paure oltraggiose, spaurite
socchiuse nella botola dei miei silenzi,
rilego in pelle la mia follia
ne farò fantasmi da tramutare in piume
lì sulla spiaggia dei gabbiani
per andare via come libero cuore.
tony claus
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