Avrò perso il senso del vento e del freddo
quando ti sveglierai.
porterò con me quest'alba e tutto ciò
che con te mi abita il destino,
un raggio di sole tra le vele di questa
stanza i cocci di un sogno bizzarro.
e così un giorno dopo l'altro di luna che beve ai tuoi occhi e la vita è un'aurora,
il tuo orgasmo è un dolce lamento
del cuore, sotto lenzuola di labbra e fronte
di dita perse tra miraggi del corpo
bevi,
bevi,
bevi,
dalla rosa, dalle narcise ghirlande
dall'oleandro pigro quasi addormentato.
lì nel mezzo del volto ti porgo un bisbiglio
siamo oscuri l'uno all'altra,
silenzio,
fruscia come parole su carta,
come il vento tra un assedio di frasi dette,
fatte, l'amore tra le labbra disseta il mattino, di parole senza peso ne fiato,
accostami al silenzio delle tue mani
mentre mi guardi sorridi e quasi sembri
stella.