Cade la pioggia, brividi in frammenti
fiuto riflessi di lacrime dannate
tra le dita coralli color rame.
le mie labbra sono dune silenti
disperso in lenzuola di seta e argento
il soffitto colora di preghiere lontane
non ho paura del respiro
mi alzo nudo come la marea
con in petto la riviera
in ogni cosa hai incartato il tuo odore,
velenosa cima di bacca senza colore
nella notte grigia di piacere mi hai odiato
con le dita mi hai trascinato
dentro i canti umani del peccato
e vigore e ferro battuto di un letto perduto
sui tuoi fianchi ho visto folgori di lame
e le tue ali concesse al miele
come veleno sparso sulle carni
venere nuova, occhi rilegati in pelle
volteggia tra queste mie grandi mani
di cui io ne sarò il Re.
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