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Utente eliminato
Pubblicata il 12/07/2022
Appenderò al cielo stormi di lamenti,
dietro mura di pioggia braci di venere
confonderò gli occhi ad ogni riflesso.

le mani all'ombra di fiori di marmo
tra le vertebre tu sei le mie ali di piume,
ti scorrerò lungo il verso delle stelle.

appenderò al vento il mio canto
di sonagli di pelle, fuoco e condanne,
dietro la pietra oltre la soglia tienimi.

sarò vivo per sempre come la rosa
come la siepe oltre il passo della strada
sarò l'avanzo che ammorba la luce

del mattino, o di sconosciuti lampioni
sarò il tuo nome il tuo altare il velo
di crine sulle cosce fino al cuore.

appenderò ogni bacio perduto
all'altezza della vita, fino ai fianchi
di cenere e sogni illividiti e ancora più,

come promesse dolci della sera
il fuoco di una luna sempre nera,
il rifugio dai tigli, i nodi slacciati

di questa santa ragione, corri, vieni,
sarà di fiato sottile questa dolce parete
che diventi miele fin dentro le tempie.
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Vulcanica, direi! Una mitragliatrice di sensazioni e sentimenti catapultati come in un gioco d'artificio! Bravo, davveroi!

il 12/07/2022 alle 15:49

grande ciao

il 14/07/2022 alle 19:40