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Utente eliminato
Pubblicata il 26/06/2022
Ci ho in soffitta gli stivaloni,
ma ormai più non cavalco,
ho paura che l'equino mi disarcioni,
e nella staffa mi si strozzino li cojoni.

Infatti, come un Druido,
io cavalco a c***o nudo,
senza sella, e a culo scoperto,
tantoché più cavalli di merda ho coperto,
mentre li portavo a cacà nel deserto.

In verità non monto manco più a letto,
da quando me s'è ammusciato 'O c***o
e ristretto l'ocelletto.

Quale unico sollazzo
come un pazzo me lo meno il c***o,
neanche a pensare d'ingaggiare una ciumachella
che de bocca me la munga e sprema la cappella,
sarebbe denaro sprecato,
meglio versificare da depravato.

Speriamo che nun me pija n'infarto,
al Circolo dei Pippaiuoli
solo quest'anno sarei il quarto !!!
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Son curioso e ho pensato: ma Don Lurido, quand'era giovane, che tipo di poesie scriveva? Sempre così colorite? E poi, cosa si aspetta dal pubblico? Di essere criticato naturalmente. La sua è una provocazione? Per pubblicare queste poesie colorite (eufemismo), si aspetta un riscontro...ma il pubblico si stranisce. Se si tratta di un bisogno personale perché concedere questi versi al pubblico ludibrio e non tenerseli per se stesso e inviare magari poesie più fruibili (dato che il poeta sa scrivere e non è un analfabeta).

il 26/06/2022 alle 08:20

Troppo graziosa, Bravo Don! Sir

il 26/06/2022 alle 11:30

Don Lurido, pardon (ho letto un tuo commento or ora). Sir Morris

il 26/06/2022 alle 11:59

Uomo di penna. Dissacrante e per questo interessante ***** Piaciuta. Alcide

il 26/06/2022 alle 12:16

Mi sembra di aver capito che un evento traumatico bello forte unito alla delusione nel genere umano ti abbia indirizzato verso una "paranoia poetica" della quale adesso non puoi più farne a meno. Ci potrebbe stare del bel materiale per farne un romanzo di successo oppure una tesi di laurea in psicologia.

il 26/06/2022 alle 15:58