quel cammino ramingo ed incerto relazionato a quello sfarinarsi nella chiusa sono davvero inquietanti... bellissima e titolo molto evocativo... notte...
Hai ragione ma vedi…la considero un passaggio obbligato per l’obiettivo che sto perseguendo. Per il resto Prrrrrrr! Scusa, alle medie ci divertiamo così!
Forse non è praticamente possibile fare tesoro dei prima, perché la memoria non è connessa, come crediamo, all'istinto e al tempo.
Bravo Vincent, concordo con il tuo commento! Molto interessante, Dissy: sempre profonda e sensibile! Ciao!
Grazie Ginni. Sempre gentile con me. @ Grazie Leo. Vins, e se il segreto fosse in quei déjà vu? Se il nostro inconscio fosse una sorta di scatola nera che conservi memoria dei nostri passaggi, forse i déjà vu potrebbero far parte di un codice d'accesso. Questa è la mia costante ricerca. @ Ciao Sir, grazie di cuore.
Se le ragazzine delle medie riuscissero a produrre concetti come questi, saremmo in una società più avanzata. Ma non possono perché certe domande vengono dopo, con la curiosità critica della maturità intellettuale.
Interessante questa teoria, come se nell'inconscio si annidassero delle scatoline nere (più di una) dove ci stanno dei codici di accesso che aprono le porticine di un futuro già avvenuto. (mi piace l'immagine di tante scatoline nere)
Riconoscere la fragilità, quel continuo cadere per poi rialzarsi. Per il resto, come Vincent.
Delirante al crepuscolo. Ben si addice il titolo a quel che segue. I dejà vu appaiono anche a me e arrivano chissà da dove. Forse dal passato, forse dal futuro. Sempre interessante il tuo pensare. ***** Alcide.
Grazie Genzy per il tuo contributo e grazie anche a te, alcide. Buona serata a tutti!
Qui le ossa non servono; però nn sfarinarti che fai polvere! ahahah...
Peso poco Gabry! Lo so! Conosco bene l’inizio del viaggio. Un abbraccio in qualunque dove tu sia.