A volte mi chiedo cosa rimane della nostra vita, degli anni trascorsi a rincorrer progetti, dei momenti di pace alternati ad altri più burrascosi. Il nostro cervello ha immagazzinato dati a sufficienza oppure c'è ancora altro da elaborare?

Che strana vita. All'inizio ci vergogniamo di esistere e poi non facciamo altro che ricalcare il nostro essere come se le impronte sulla sabbia potessero restare in eterno. Non è così. Però ci saranno altre impronte, simili alle nostre e altri cervelli pronti a immagazzinare ed elaborare dati.

Questo gioco di eterno ritorno rischia di farci soffocare, ma noi, imperterriti, continuiamo ad assecondarlo, continuiamo a rincorrer progetti e ad emozionarci per un tramonto che ci ricorda un grande amore. Non è altro che un disco incantato, questo nostro vivere. Cosa accadrebbe se un Genio della lampada riuscisse ad aggiustare la puntina? La musichetta del disco andrebbe verso la fine per mai più ricominciare. Amen.

Resto a pensare dei miei giorni che avanzano nel disco incantato e mi ritrovo a immaginarmi improvvisato Genio della lampada. Cosa accadrebbe con un semplice gesto della mia mano? Svegliarsi da un sonno leggerissimo equivarrebbe a non essere mai nato.