PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/05/2022
Il profilo dei tuoi fianchi bussa alle mani,
ombra che si svela alle dita
mentre gli occhi non possono osservare,
tastano aria desiderose
prima di fiondarsi tra schermi di lino
di una coperta lisa.
tu, che ti parlo e non ci sei,
conosci la stretta di piombo fuso?
fin troppo ardente è il filo di voce
che attraversa le labbra e ti pronuncia,
prepotente è il sapore della tua saliva
che si scopre penetrando la gola
ed ossessiona i polmoni.
si, ossessione sei per i sensi,
brace luminosa
e viva.
quando albeggiano
i due caprioli che han per nome
il tuo,
creo la loro corsa libera,
teneri zoccoli
puntati diritti alla mia montagna.
la lingua ordina alle palpebre di chiudersi, 
e rotea
sul fantasma dei tuoi seni,
si cinge dei cerchi rosa che sfuggono
al contorno pallido della pelle,
di biancorosa lampi.
ora le parole si scrivono da sole,
così come il corpo da sé muove,
decidendo i propri passi, quando ti possiede.
tu accogli e non restare ignara,
non rimanere sconosciuta a questo lungo
istante in cui sei mia.
senza sentire il suono dei gemiti
senza avvertire il palmo che ti chiude le labbra
ne sapere che lo stai mordendo,
destati
perché già accade.
premo contro di te, sui tuoi riccioli bagnati,
la mia virilità si conta in pressione,
come il vapore dei treni antichi,
la rabbia dei cavalli,
il vulcano che -troppo presto-
hai sperato spento.
destati e vestiti d'estate.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (2 voti)

Bella, complimenti.

il 12/05/2022 alle 12:26

Ti ringrazio

il 13/05/2022 alle 04:57