La rileggerò ancora un'infinità di volte per cogliere appieno tutto il senso di questa tua splendida e accorata lirica. Bentornato Ancient.
Questo suono orribile sembra sposare e lacerare il tempo. Un uomo, che vive e muore nel cerchio degli accadimenti, delle guerre, per rinnovarsi sotto un cielo apparentemente diverso. C'è un senso di ciclicità e un aspetto dove il dolore e la morte rappresentano una sorta di scintilla per la rinascita della luce.
Vista soggettivamente è naturale la tendenza al rinnovamento sotto un altro cielo, ma questa è solo mera illusione, maya (apparenza). Vista oggettivamente la scintilla prelude alla luce ma a quel punto non è più godibile dal soggetto perchè l'IO (già incoerente e frantumato in vita) non esiste più essendo stato assorbito da algoritmi cosmici, assolutamente non decodificabili da esseri primitivi quali siamo.
C'è anche la teoria dei due lati della stessa medaglia : ispiro samsara espriro nirvana. Ciao.
"Tuba mirum spargens sonum per sepulchra regionum"...dal Dies Irae di Tommaso da Celano. Ero partito da qui, poi l'analisi forse ci ha preso la mano ....
C'è l'acre odore dei sotterranei delle acciaierie divenute templi del dolore. Ma c'è anche la trasposizione letteraria e filologica che nobilita tali miserie umane ...
L'odore acre dell'acciaieria...mi viene a mente adesso che Stalin significa acciaio. Una coincidenza