E se un giorno, il suo uscio ,
sarà diventato sordo.
e se un giorno , non avrà senso,
pronunciarvi davanti,
quella dolce parola ,
sarò un fiume prosciugato.
una pianta avvizzita.
il pugno nello stomaco ,
mi piegherà in due,
e il vomito non mi risparmierà.
nell vortice dell'abisso,
sarò risucchiata e,
chissà quanto ci resterò.
non avrò forza nemmeno per te,
compagna fedele delle sue giornate
di solitudine , lunghe.
anima bella , che tante mie assenze
avrai colmato di soffici fusa .
ma sarai proprio tu tenera micia ,
a porgermi la zampa della risalita.
i tuoi smeraldi verdi , mi diranno parole
di conforto.
e sarà attraverso di te ,
che avrò sottratto alla morte,
un pezzetto di lei.
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