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Pubblicata il 23/03/2022
La pioggia ha squassato i veli ispessiti del mio ventre mentre fumavo la mia solita sigaretta sotto l'acqua che cadeva giù, a goccioline, lungo i miei capelli.

ho sentito un bruciore sordo e uno strano senso di impotenza. La pioggia non ha capito il mio impellente bisogno di tenerezza e ha continuato a cadere come enormi trecce che mi hanno avvolto i vestiti inzuppati, gli occhiali che cominciarono a ballarmi sul naso. Non distinguevo più il bene dal male.

e' Carnevale.
bloccavano il mio desiderio di essere solo me stessa, senza tanti compromessi, di vivere la vita allegramente con una punta di ironia, splendido diamante raro e prezioso.
nel castello di pazzia mi hanno rinchiuso, una corona di spine sulla mia testa che mandava lampi e fiori di loto.
"Ecco, è finita", due minuti, ed ero di nuovo pronta per rientrare nel mondo che mi aveva cacciato.

rimasi assorta qualche minuto, poi ripresi a scarabocchiare volti dolcissimi di porcellana, visi intensi che mi guardavano con stupore.
ho stracciato le mie vesti intrise di pioggia. Ora ballo nuda sotto una tormenta di neve, con la mia corona ben piantata in testa.
il sangue che mi riga il viso si mescola ai fiocchi che scendono copiosi sulle mie spalle.
e' Carnevale.
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Piaciuta, un saluto.

il 23/03/2022 alle 18:55

Ti leggo volentieri e sui tuoi testi ,mi soffermo a meditare...

il 23/03/2022 alle 21:18

Grazie Gabriela, sei gentilissima. Leggerò i tuoi versi.

il 23/03/2022 alle 21:43