PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/03/2022
Città piatte
come i campi sterminati circostanti
Quasi tutto è orizzontale
e non sono calli di colline
ma cumuli di rovine
che trapuntano lo strazio
di questo spazio sconfinato
Linee sterili
le strade devastate
son vene
diritte come binari
dove si raggrumano
resistenze in grappoli
Tutt’attorno
nei campi brulli
primavera attende tra le zolle
nuove semine quotidiane
ma non è un anno di grano.
E non è nebbia che avanza
è fumo
E non è pioggia che cade
son fiamme
sono corpi schizzati in aria
in caduta libera
i bambini
i bambini
molecole orfane
senza nidi

È inutile accavallare le gambe
per nascondere la vergona dell’impotenza
mentre
sotto le gonne lignee
matrioske gravide di bombe
partoriscono il genocidio
figlio dello zarino
che alle porte della nostra grande civiltà
ci ha fottuto di paura
persino la coscienza
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Corsi e ricorsi...l'umanità non potrà mai liberarsi completamente dai suoi fantasmi perché essi vivono nei nuclei di ogni sua cellula. La poesia riprende e ricorda il famoso dipinto.

il 20/03/2022 alle 09:41

Profondo testo...meditare su esso è utile a chi ancora un'anima possiede.

il 20/03/2022 alle 10:00

Quando un capolavoro si rende conto della propria creazione, sceglie una persona che lo realizzi: 00jl

il 20/03/2022 alle 11:26

Sì Vincent, non possiamo liberarci della nostra parte peggiore, forse la più vera, perché anche se abbiamo imparato a vestirci, restiamo sempre bestie quando ci spogliamo delle nostra umanità. Guernica è stata la prima città ad essere rasa al suolo. Gli aerei che sganciarono le bombe erano Italo-tedeschi. La scusa fu che il forte aveva deviato le bombe destinare a distruggere un ponte di interesse bellico. La città è i suoi abitanti furono spazzati via. 85 anni dopo, altre città vengono cancellate dai bombardamenti. E, questa volta, non c'è nemmeno bisogno di incolpare il vento. Picasso ne ha fatto uno straordinario quadro di denuncia morale, che ha dipinto in soli due mesi spinto da un'urgenza impellente. Il mio testo è solo figlio della stessa urgenza, ma l'accostamento si ferma lì...

il 20/03/2022 alle 21:57

Cara Gabriela, se tutti avessimo un'anina non ci sarebbero guerre. Ci ce l'ha se la tenga stretta e la usi per difendere la vita e la libertà....

il 20/03/2022 alle 22:00

In3s, grazie per essere passata. É sempre un onore averti tra le pagine

il 20/03/2022 alle 22:16

Sir, tu mi lusinghi. Ho cercato di limare le parole, perché volevo esternare il mio disgusto, ma senza trascendere o cedere alla violenza verbale. Spero di esserci riuscita.

il 20/03/2022 alle 22:21

Ho ammirato il quadro di desolazione che hai dipinto con le tue straordinarie parole. Subire e patire sono verbi che non dovrebbero esistere, soprattutto nei confronti di bambini che colpe non hanno. Ti ringrazio tanto, Elena, per aver condiviso con noi il tuo pensiero poetico. L'ho apprezzato tanto. Passa una serena giornata. Ti abbraccio.

il 25/03/2022 alle 09:11

Grazie a te Minus per la tua attenzione e la tua sensibilità. Hai ragione, i bambini non si toccano, mai. Come è pesante la leggerezza della nostra primavera.

il 26/03/2022 alle 08:33