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dispone la mezzanotte con le sue braccia oscure a serrare emisferi
sulla sua magica scacchiera pedine di stelle
-Regina a scacchi la Luna-
t'immagino gli occhi d'un mare tempestoso, riflesso passato
per rive ignote a tentare un approdo qualunque sentirti
esecuzione estinta dando di lacrima seccoindecisa che poi tracima
con finestre distratte confuse dal disgelo
sole d'arancio ad allungarsi d'ombre serba il mattino, per accordare
l'azzurro al mezzodelgiorno, ma la risposta non si trova e l'incertezza
non conclude fra il tormentìo senza tregua dei tuoi lunghi capelli scompigliati
al vento
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