Dentro il mio cuore c'è una finestrella,
che affaccia su uno dei mari del Nord,
dov'è freddo,
e quando è caldo, è una sorpresa.

a questa finestrella io,
personalmente
mai mi ci affaccio,
e perchè c'ho paura,
allora quasi sempre taccio,
e sbricio,
silente,
quando quelle voci brutte,
qualche volta dall'allegria zittite,
mi paiono come intimorite,
e allora canto.

dunque sbircio, sì
da quell'angolo dove mi tengo al caldo tutto l'anno,
buio e solitario,
sì ma mio,
e da là,
si vedono le onde, sai amore mio
e i più allegri delfini,
e quando piove,
pare che pure la tristezza,
quei giorni,
sia in festa.

e quelle voci brutte,
sai bambina mia,
quando la mareggiata è forte
mi paiono Sirene
e mi sento come Ulisse,
sì ma debole
e la mia Itaca lontana,
m'osserva piangente,
certa d'una resa, d'una sbagliata presa
del mio tergiversare
andare o non andare,
mentre acqua mi mangia,
e foco si spegne,
libero, libero e inerme.

la mia anima ustionata,
del foco consumata
è finalmente libera,
e tutt'intorno uno di quei mari,
che poi sarà del Sud,
perchè c'è caldo, c'è amore
dell'ingenuità il sapore,
nuoto, poi mi tengo a galla
ma sprofondo,
lasciandomi andare al più bello dei fondali,
mentre piano mi ci fondo.

guarda amore mio,
osserva tutt'intorno, sono questa luce
che piano, riluce
sulle onde di questo splendido mare,
tuffati,
lasciati abbracciare.