PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/01/2022
Mostragli la luce
parlagli del buio
non aver paura
e digli degli errori
le colpe son passi
necessari e rapidi
ma come bussole
indicano il bene
gioca seriamente
e piangi allegro
perché il ricordo
di chi l'ha generato
sia sempre consolazione
da solitudine ignorata.
lascia in dote
libertà e gioia
di ritrovar se stesso
d'amor sarà
senza tempo scrigno
e rifugio antico.
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Una lettera preziosa e vera! Bravo Bruno! Ciao caro.

il 10/01/2022 alle 14:25

Quanta saggezza ed amore in questi tuoi versi. Bravissimo Bruno.

il 10/01/2022 alle 15:46

e se non riesci, chiediti … dove ho sbagliato. Piaciuta molto, grazie. Un saluto.

il 10/01/2022 alle 16:25

Ciao Bruno, bravo!

il 10/01/2022 alle 16:33

Grazie Sir. Con un ossimoro si potrebbe definire la mia una sequela di rare banalità. Ma l'amore per i figli è ( o per me dovrebbe essere) tanto scontato e banale quanto raro nella sua perfezione e scontata assoluta dedizione. Grazie!

il 10/01/2022 alle 16:51

Mi son permesso di descrivermi in terza , o seconda persona, invitando me stesso, forse, a riparar lacune o debolezze. Grazie di cuore, Santa!

il 10/01/2022 alle 16:53

Grazie Bowil, per il tuo graditissimo apprezzamento . Già. Non sono consigli, ovvio, sono più che altro bilanci e considerazioni sull'operato di me come padre, con un invito a fare, come giustamente tu ti chiedi, tutto il possibile per non sbagliare... Grazie di cuore!

il 10/01/2022 alle 16:56

Grazie infinite Dani!

il 10/01/2022 alle 16:57

Tranquillo Bruno per i figli noi sbagliamo sempre anche se andiamo a venti all'ora, loro neanche usciti dall'uovo sanno sempre tutto, e rimproverano per ogni minima cosetta, eppure non mi è mai piaciuto sembrare forte e ne padrone, non lo sentivo così importante, ho fatto vedere come si tira sù una casa da solo, con tutta la buona volontà del mondo, per me era una festa, poter metter su la mia casa la nostra casa, non esistevano ne domeniche e ne giorni di riposo, quello che riuscivo a fare l'oggi era sempre qualcosa in meno per l'indomani, mi ha tenuto impegnato i primi cinque sei anni dopo il matrimonio, lavoro estra dopo la giornata in ospedale allora erano otto e dieci ore il notturno, eppure mai mi hanno sentito lamentarmi, anche perchè era tutto un gioco sia in ospedale, perche mi piaceva, sia a casa mi colmava di forze e di orgoglio, ho preferito sempre fare vedere e inventarmi fantasie per apparire sempre contento, ma i figli vedono quello che vogliono loro, certo mi dirai, io ho conosciuto la povertà, ed è stata quella la forza trainante, a loro ho cercato di non farla conoscere, sono felice di esserci riuscito, ma non appagato, perche li guardo ma non sono felici, ecco questo è un mio cruccio Buona serata amico e scusami lo sfogoma qualche commento me l'ha provocato io sono un po fumino ciao Tonino

il 10/01/2022 alle 18:08

Carissimo Tonino, amico caro. Uno spaccato di vita emozionante e commovente , che dà la misura della tua grandezza interiore, della tua forza di onesto retto "buon padre di famiglia". Sei stato un grande e lo sei ancora. E son sicuro che ai tuoi figli hai trasmesso nella sostanza la rettitudine e la direzione buona e giusta per condurre una vita sana e colma di amore e soddisfazioni. Già ti vedo, contornato da due o tre nipotini che ti saltellano intorno felici di un nonno così. Grazie per il tuo bellissimo "sfogo" come lo chiami tu, e di cui sono onorato, e un tanto di cappello alla tua costanza e perseveranza e grandezza umana! Grazie dal profondo!

il 10/01/2022 alle 21:11