Angeli scalzi intonano canti afoni sollevando la veste del cielo ancora gravido di buio Lacrime di vetro e ruggine sfarfallando nel vento s’insinuano sotto la pelle e cavalcano brividi lungo le praterie bianche delle schiene Il primo tepore dell’alba confonderà il sentore d’ambra dei cuscini sprimacciati con quello stropicciato del glicine che in pieno inverno sfiorisce sul davanzale