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Pubblicata il 02/12/2021
... e di spine
questo tuo rimandare il canto
- come onda -
che s'appresta all'ennesimo volo…

(quando mi tocchi le corde del cuore
dopo l’indaco più intenso)

… eppure, resto qua, irrequieto
e schivo, schiavo di me
e continuo a ripetermi:
“Non lo disturbiamo questo cielo
che di aurore ci copre
quando la notte ci mostra la schiena”

Ma se mi tieni le mani
ogni luce, la terra e le spine
mi riportano a te

Scrivo per te, scrivo per noi
fino al sole impastato di rosso

fino alla notte
a quando i sogni prendono corpo
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Complimenti per il "toccante" testo, caro Gabry! Una mera perla letteraria! Complimenti sentiti! Ciao caro

il 02/12/2021 alle 17:34

La poesia che nasce dall'anima. Ciao Gabry.

il 02/12/2021 alle 19:20