La giusta risposta l'hai data tu stesso...quell'effimero successo non potrà mai cancellare il poco amore che hai per te stesso... ti apprezzo ed ammiro. Gabriela.
Grazie ad entrambi, Gabriela e Vittorio. Ma voglio tranquillizzare te, Gabriela: non ho nessuna aspirazione ad effimeri successi e non ho poco amore per me stesso. È solo uno scritto un po' spiritoso ma con un possibile fondo di verità generico. Lo tenevo, come altri, da anni nel cassetto e l'ho rispolverato per esporlo. E voglio inoltre esprimere un particolare ringraziamento a te, Gabriela, che mi apprezzi e mi ammiri da tempo, dedicando letture discrete e gradite al mio archivio. P. S. Per Vittorio: in questo sito le iniziali di Sua Maestà le ha solo Sir Morris.
Ben grazie non lo sapevo, ma abbiamo due Papi aggiungiamo due Re! Ciao,
Paul Adrien Maurice Dirac (Bristol, 8 agosto 1902 – Tallahassee, 20 ottobre 1984) è stato un fisico britannico. Premio Nobel per la fisica nel 1933 (insieme a Erwin Schrödinger) per "la scoperta di nuove fruttuose forme della teoria atomica"[1], diede contributi fondamentali allo sviluppo della meccanica quantistica e alla teoria quantistica dei campi, formulando, fra l'altro, l'omonima equazione e predicendo l'esistenza dell'antimateria. È considerato uno dei più importanti fisici del ventesimo secolo[2][3]. Giudicato dai suoi amici e colleghi di carattere insolito (in una lettera del 1926 a Paul Ehrenfest, Albert Einstein scrisse di lui: "Questo equilibrio sul vertiginoso percorso tra il genio e la pazzia è impressionante"[4]), fu professore lucasiano di matematica all'Università di Cambridge, membro del Center for Theoretical Studies dell'Università di Miami e trascorse gli ultimi dieci anni della vita all'Università statale della Florida.
Ciao, Cantorom. Ti spiego subito perché ho intitolato questa poesia "L'impulso di Dirac". Fino a impulso direi che è comprensibile, visto che tutto quanto auspico non può che essere dettato da un impulso, irrefrenabile o meno che sia. Passando oltre mi ricordo dalla scuola che l'impulso di Dirac è una condizione teorica per cui una grandezza fisica assume un valore tendente all'infinito per un periodo di tenpo tendente a zero. Ciò è utile per analizzare la risposta di un sistema ai transienti. Qui però mi fermo perché non vorrei essere cazziato da Eriot. Ad ogni modo si tratta comunque di una situazione impossibile da realizzare. E non è forse ciò che ho utopisticamente desiderato nella mia poesia, specificando anche l'esigua durata temporale dell'eventuale esaudimento e fruizione?
...Caro Ben, proprio oggi nel primo pomeriggio in Rai Scuola hanno parlato di questo fisico britannico...così ho pensato di divulgare al pubblico qualche notizia su di lui...ciao, Ben !!!!!!