Penso a una ragazza, forse una donna, che scrive.
Sento che prova tanta solitudine, riesco a sentirla, e anche paura. Forse ha dei brutti ricordi oppure belli ma questo non le impedisce di sentirsi sola e di avere paura della realtà.
Come una sottile lama di luce si insinua nei miei pensieri e col silenzio della sua voce mi intima: "Non scrivere più poesie, hai fatto tutto il possibile. E' ora di ricominciare a leggere".
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