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Utente eliminato
Pubblicata il 05/11/2021
Oltre vent'anni orsono, a bordo di un treno diretto a La Spezia, io stesso di tutto dimentico, udii il seguente monologo, più che conversazione, dal momento che il potenziale interlocutore non profferì verbo, ma rimase tutto il tempo incantato e ipnotizzato, mentre il narratore, teatrale ed affabulatore, raccontava la sua storia, accompagnando le parole con il linguaggio del corpo, con maestria da guitto della Commedia dell'Arte. Mi duole solo di non poter rendere il suo spassoso accento ligure.

"..... e fu così che queste ragazze arrivarono in Ditta per il periodo di prova, eran tutte belle figliuole, chi più chi meno, e come ben sai, da noi è marcata la preponderanza maschile, oltre al fatto che le precedenti assunzioni di personale femminile risalivano a una trentina d'anni prima, quindi ormai tutte vecchie carampane.
Puoi immaginare di quante e quali attenzioni fosse circondata ciascuna di queste fanciulle, ovviamente l'approccio più tipico e scontato in un ufficio è quello di offrire un caffè, e vuoi per pura cortesia, vuoi perché il lavoro risulta assai meno noioso se spezzato da frequenti pause, vuoi per instaurare buoni rapporti con tutti i nuovi colleghi, fatto sta che praticamente ogni invito veniva accettato.
Queste qua, dopo qualche giorno, avevan tutte le pupille dilatate (strabuzzando gli occhi), sembravan drogate!
Ora il periodo di prova in genere è considerato quasi alla stregua di una formalità, a meno di gravi negligenze o episodi disciplinari che non vi furono, ma evidentemente qualche testa d'uovo dei vertici dovette notare e deprecare quest'andazzo disinvolto, magari imbeccato proprio dalle carampane, perché al termine l'assunzione di due di loro non venne confermata, e in pratica vennero licenziate.".

continua .......
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