Non c'è via di fuga perché ci si trasforma in un percorso di luce e buio, adattandosi. In questa tua si intravede qualcosa di nuovo, e una raccomandazione: "Se non sai camminare, gattona". La terza strofa conclude molto bene la "quadratura del cerchio" di una poesia-porta.
Questa è roba seria; chi è lo spacciatore? bella... come un'allucinazione! Dall'introduzione al quadro, vai... nella parte centrale, dipanandoti... per giungere ad una conclusione inattesa; forse ad un sotterfugio che ti farà trovare la soluzione. - Solo alla morte non c'è via di fuga! - Piaciutissima... si sente la padronanza del verbo! (ma che t'o dico a fa'... sei uno tra li mejo... qua derento!) CIAO :)
Il gatto é un alieno capace di vivere l'allucinazione come nessuno. Adattiamoci a divenirlo, sgattaiolando e gattonando. Bravo Eriot, ciao caro.
Grazie a tutti. Vins: efficace quel poesia-porta. Gabry: lo spacciatore è l'esistenza che ci fornisce un potenziale allucinogeno, non da tutti sopportato. Sir: hai notato d'amblé (me ne sono reso conto rileggendo il mio scritto quando era già pubblicato) il refrain "gatto, sgattaiolare, gattonare". Non so perché questo involontario riferimento mi sia uscito ripetutamente.
Piaciuta molto. E' una confessione, un dialogo con sé stessi, un bilancio, e tutte quelle domande poi con risposte smarrite...