Ginni, penso sia un giapponese con lievi contaminazioni di tartufo d'Alba.
(Vins: troppo bello il tuo commento). Mentre pubblicavo mio nipote mi arriva alle spalle e mi dice : "Ma che è?" Io gli ho detto: "Leggilo senza voler capire le parole (che sono inventate), ma cercando di dar senso alla punteggiatura, anzi calcando un po'". Dopo qualche tentativo è venuto fuori un colloquio che, se è assolutamente non traducibile, restituisce abbastanza il senso generale. Per avere un esempio fatto da un maestro: https://www.youtube.com/watch?v=QGIAq9izMWI
Grazie Rom, mi hai scovato nella soffitta della memoria il detto milanese: " “Lapis much fa spegasc. Quand pieouv guten i tecc, i cess s’ingurghen e i strons galegen” e cioè: “La matita spuntata fa scarabocchi. Quando piove gocciolano i tetti, i cessi s’ingorgano, e gli str*** galleggiano”... Era una tiritera che pronunciata in modo secco e aspro richiamava la parlata del nemico austriaco (cui era dedicata, ovviamente).
chiaro! è uno che domanda all'altro se M. è così e quell'altro gli risponde che nn è né hun né bin ma solo tai. FICO!!!
grande giggi... ch'è riuscito a fa' 'na super mandrakata... ossia morire il giorno del suo compleanno! e nel giorno dei morti! pace all'anima sua...
...Bravo, caro Eriot...anche a me dopo aver "letto" il tuo misuguni mi è venuto improvvisamente in mente quel detto milanese...però ti confesso che la seconda parte l' avevo dimenticata...era proprio dedicata al nemico austriaco...hai fatto bene a scriverla perché, in questo momento, ce n'è proprio bisogno anche nel nostro sito, oltre agli austriaci...non so se mi spiego...
Grazie Gabry e Rom. So di aver fatto una stranezza, ma mi ha divertito, spero di non aver tirato troppo la corda della sopportazione... Rom, il detto che tu hai menzionato, è assolutamente in linea con il mio scritto in quanto risultava incomprensibile ai destinatari che ricevevano solo una sequela di parole simil-tedesche, piuttosto aggressive.
C'era un'altra tiritera riferita ai tedeschi che iniziava in un modo che non ricordo e finiva con... "e i caghen, se i poden... se i poden no, se purghen!"
Grazie Ferrix: la ricordo anch'io, ma non tutta... Dissi: io ero già contagiato da quando, liceale, fondai il circolo metafisico "Sgagnauss" che in lumbard vuol dire "mangia porte"... Facemmo sperimentazioni linguistiche a non finire, alcune delle quali erano veramente esilaranti...