Leggero a passo lieve fra le nuvole,
coperte di polvere d’avorio,
un silenzio irreale,
ai margini di questo promontorio,
scaraventato in un luogo di favole,
dinnanzi a me ecco un tale.
mi accoglie e mi saluta assai cordiale.
egli ha una barba bianca scintillante,
parla con il sorriso,
mi dice di non stare a lui distante,
e mi accarezza il viso.
alle mie spalle s’ode all’improvviso,
un suono che m’incanta,
due magiche fanciulle arpeggiando,
una che vibra mentre l’altra canta.
ho i piedi a terra, oppure sto sognando?
si sto sognando! Un trillo devastante,
sbraita il mio cellulare,
è ancora buio e un vento dalla strada,
corrente si propaga
nella mia stanza è tutto in alto mare,
che forse mi rimetto in po’ a sognare.
sereno volteggiavo tra le nuvole,
nel cielo eran sospese,
ma un trillo mi ha svegliato dalle favole,
con metodo scortese.
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