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Pubblicata il 10/10/2021
Congiungere le mani è la cosa più distante alla semplicità.
il costrutto che si viene a creare all’interno della mente umana è terrificante,
spaventa quasi tutti.
congiungere le mani è la cosa più vicina all’inizio di una burrascosa tempesta.
/Sei in casa, al sicuro, eppure c’è qualcosa che ti agita
Tremi
Provi a non pensarci
E ti avvicini alla finestra
Qualsiasi punto della strada
è coperto da un tranquillo senso di grigiore,
capisci che sta arrivando;
/è così silenzioso lì fuori//.
congiungere le mani è la cosa più intermediaria tra me e te.
mi cammini accanto, eppure c’è qualcosa che ti intimorisce
tremi,
Provi a non pensarci
e mi sfiori le dita:
qualsiasi spazio vitale tu voglia definire, è ormai perso nei miei occhi,
capisci che stai delirando;
è così rumoroso dentro la tua testa.
congiungere le mani ti sembra più utopico della realtà che stai vivendo,
eppure è così facile:
come quando dai ad un bambino un cellulare per la prima volta
e lui ne diventa dipendente.
vorresti legartici eternamente a quelle dita,
incrociarle alle tue, e stringerle.

/Ed ecco le prime gocce,
Le senti sbattere dolcemente
sul vetro della tua finestra,
Le fissi/
ed eccole lì,
le senti afferrare la tua mano sinistra,
rimani fermo,
ma continui a tenerle strette.

/la pioggia cessa di cadere,
fai respiri profondi,
e le tue narici vengono inebriate dal petricore/.

mai nella vita
ti era capitato di non voler lasciare qualcosa
come quella parte di me
/Congiungere le mani non fa parte di te
Ma non hai le forze per mollare/
sorridi,
sei felice.
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