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Utente eliminato
Pubblicata il 01/10/2021
trascinandomi in avanscoperta
la sera di tempesta
assistevo il mare
che dava di fuori
e non era brezza

bottiglie
avanzi di plastica
alghe
monnezza

baveri alzati
mi dicevo
danzerai sull'arcano
mondo strano

sollevando
le membra
dal letto di morte
per sputare
una vomica
di schifezza

così
indimenticabile
tornando
dalla passeggiata
controvento
la tua figura strana

incerata di tutto punto
impermeabile
da lupi di mare
sussurravi
bagnata fradicia

faccio una doccia
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Condivido il pensiero di Luisa! Ciao, caro! Ottima poesia, precisi spunti!

il 02/10/2021 alle 12:29