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Pubblicata il 17/09/2021
L’orgoglio è il segno lasciato dalla gelida unghiata
di une supplica struggente;
da troppi giorni vivi tra quelle mura.
nella cornice della notte il segreto che custodisci
in un angolo nascosto
trafigge l’effigie di bronzo,
sospinto da un vento di resurrezione.
possente e fremente, l’ancestrale fatica
consuma la nuda mente trasparente.
una voce scuote la lunga notte e tùrbina disperata
sulle labbra di un viso amante
dove minuscole parole rinascono senza fine
nell’atto di ricostruire
le trappole delle facili certezze.
una luce intermittente cosparge di seme iconoclasta
la fertile coscienza
affabulando splendori nel rozzo divenire.
nell’inabitata disproporzione della fede
tu attendi il chiaroscuro delle rivelazioni
animale già estinto
tra le insopportabili logiche della ragione.
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