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Pubblicata il 17/09/2021
Tenue, silenziosa, indolente
si risveglia tra mille languori,
un’immagine stanca.
si alza e si nasconde
in cento sillabe imperfette,
s’innalza al di sopra del caos,
infine s’abbandona al profumo inebriante
della brezza mattutina.
invoca il desiderio e l’atto
sotto l’arcata di un vago sapore,
mentre la vita s’invola tremando.
si affannano gli amanti
ad abbracciar le stelle
quando una promessa eterna
sale da labbra di latta
e finge il piacere che esulta.
luminoso scende sulla fronte
il sudore del supplizio
e il vile schiavo, in potere del mondo,
beve il suo fango finché non ne è sazio.
penso ai vinti e a quanti cadono
nelle città perdute
dove un suono confuso raccoglie voci antiche
e sciaborda contro i fianchi della vita.
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