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Utente eliminato
Pubblicata il 04/09/2021
A stento, oltre i serrati cancelli
dell'avita Villa di nobili Signori,
su compiacenti tele o affreschi
ormai chissà dove, solenni,

su scale sbrecciate mi trascino,
sulle quali,
di trastulli assetato e allegre voci,
trotterellai adolescente,

nel giardino abbandonato,
laddove nell'ampia fontana
a forma d'antico vascello
fresca scorreva l'acqua d'estate.

Sulla vasca, asciutta e muta,
da poppa, nella brezza,
miraggio voglio scorgere
della scia di dissolti decenni.

Dritto sulla prua l'aria fendo,
densa di fantasmi d'un tempo leggero,
ma non gaio,
più dell'erba folta da nessuno calpestata
verde e rigoglioso, incolto.

All'orizzonte le viuzze scorgo
dell'intatto rione ove mi finsi spavaldo,
svelto di mano,
dalle suole di vento.
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Precisa nei particolari e costruita, a mio avviso, molto bene. Il tuo scritto è intriso di emozioni e nostalgia. Complimenti. Davvero.

il 05/09/2021 alle 01:07