Fui creta, morbida e ingenua,
da mani ottuse o malvage
rozzamente modellata,
da dolci carezze
d'esser rifinita, ignara,
bruciando a fuoco lento,
vano, seccò ogni mia linfa,
lo scorrere dei giorni,
ormai pietra friabile,
che più non cangia,
sono, e d'esser io so.
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