PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/08/2021
Giovani bocche come impluvi
accolgono lo strizzo del cielo

i muscoli mandibolari non conoscono confini
finché s'assurgono nella praticabilità dell'atto.

seme
crisantemi
fiumi inversi

claustrofobico l'occhio si colloca
fra i pianeti e le stelle fattisi ruggine

che discendono dalle falesie al mare
per poi implementarsi nella mia incorporeità;

così recita l'elasticità del suono
e l'immobilità visiva
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (3 voti)

La scrissi tempo fa,si è tutto percepibile.L’uomo vive nel suo immobilismo,in questo caso più fisico che mentale.Ma sono i suoni,gli odori che mutano,che si evolvono.Il cervello grazie ad essi manda segnali all’apparato visivo che li traduce in proiezioni visive.Diciamo che affiorano ricordi ed esperienze assai confuse

il 16/08/2021 alle 23:21

E' una vera botta, forse la libertà si associa ad una comprensione in itinere, un tentare di aprire le porte che conducono solo dentro di noi.

il 17/08/2021 alle 08:22