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Pubblicata il 12/08/2021
Ed eccoti sorgere
da un’antica miniera di sogni
tenera sensuale amica.
eccoti qui
a salvarmi dall’odio dei barbari
a strapparmi all’umida sera
dove un profumo d’incenso
È il raro odore
di santi predatori consacrati
nei teatri chiusi per restauro.

fuga di essenze
nel vuoto in immobile movimento,
disfatta di coordinate epocali
sotto il tiro incrociato
delle fionde omicide.
nani, nani dovunque
nani mutevoli, ciechi, deformi
tra i vetri taglienti delle vessazioni. 
l’ultimo di essi s’affanna
sul trono di stagno,
sparge seme fecondando violenze.
ma tu dici:
“Lascia che il mondo ritorni alla pietra!
sarà rinascere in un crescendo d’amore.
in principio le mani,
poi le stelle
e infine di nuovo innocenti
per ricominciare inseguendo il futuro. 
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