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Utente eliminato
Pubblicata il 09/02/2001
Mi piace, quando cala il torpore
della notte, e le auto, più rare,
lasciano ampi spazi di pace,
affacciarmi da una buia finestra,

invisibile ad occhi eventuali
di passanti sparuti, frettolosi,
e ascoltare la pioggia: indovinare,

più che vedere, le case riflesse

nelle inquiete pozzanghere nere.
E l’odore d’autunno annusare,
da goccia a goccia, a terra, sulle carte,

sul selciato. E respirare la pioggia

e la notte, lentamente, con gli
occhi socchiusi e le mani ferme,

come placato.
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