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Pubblicata il 25/07/2021
Lontano fugace, lento il silenzio
la piega ricorda una tasca vuota
nudità che non riconoscono il gioco
addormentate in memoria
eppure sogna la zingara loquace
sdraiata con flemma monumentale.
Dietro il dato ormai orfano
nessuno più a cantarne l’elogio
un cimitero di parole amiche
con occhi annoiati abituati al buio.
Il suono accompagna le intime foglie
cadute accanto al corpo del pensiero
cullato prima di farlo svanire.
Il nulla abbraccia il tempo
lui sa che non c’è mai stato niente
attraente si getta a tuffo nel cuore
un vecchio bambino che insegue il vento.
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Gentile! Grazie!

il 30/08/2021 alle 17:46