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Pubblicata il 19/07/2021
Le mani tue straniere
cingono il mio vagare
con quella forza scabra
impronta degli amanti.

Fermo, anch’io straniero,
nel silenzio che tu vuoi
mi grava il tempo perso
alla giostra degli specchi.

silloge 12 (1980)
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1980? Bella poesia, forse era una altro Eriot.

il 19/07/2021 alle 18:28

Eh sì!

il 19/07/2021 alle 18:32

Credo che noi siamo l'insieme dei nostri vissuti... Un po' come i tuoi versi rappresentano un te del passato.. Bella!

il 19/07/2021 alle 21:58

Grazie Calipso.

il 20/07/2021 alle 07:10

Si! un Eriot decisamente diverso, una poesia molto interessante.Saluti

il 27/07/2021 alle 16:03

Grazie ninetta.

il 11/08/2021 alle 12:27