Appassito fiore
sfiorando tocco
affinché in uno schiocco
rimposto I petali
dai caduchi steli
alchemico profumo dono
e da essi uomini veri
creo
poi divento angelo
dipingo il cielo
e dal suo prospetto
rinfresco le pioggie
dalle acide contingenze
bacchetto il tempo
e lo rallento
per rendere saggezza
ad un popolo di Ignoranti
offrendo vino novello
fino al loro risveglio
privo ogni privazione
sfido ogni più piccola
presa di posizione
e sulle pecore
plasmo il libero arbitreo
ne faccio cavalli bradi
e dal loro vago galoppo
colgo quello che
vuol dire essere
davvero
liberi
di pensare