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Utente eliminato
Pubblicata il 02/07/2021
* Premessa : con i miei poveri mezzi, e i risultati che saranno quelli che saranno, dopo ben più di 2000 anni ho voluto riscrivere sulla falsariga di Catullo, passo dopo passo, il suo meraviglioso Carme xi° (Come un fiore reciso).

Lucio Flavio e Marco Valerio,
fianco a fianco di Hieronymus,

sia che celando il proprio accento
s'insinui fra gli Etruschi
dall'allegra facezia al vetriolo,
verso i moli di Piombino,
fin dove l'Elba, splendida Sirena,
il canto ammaliante propaga nel vento,

sia fra i Felsinei scaltri e lascivi,
o i buffi Veneti e le Graziose Colombine
dalle sonorità del flauto,

fra i Sabaudi o i Lumbard,
portatori di legno e forcone,
alle sacre (?) acque del Po,
celate dalla nebbia incessante,

sia che varchi alfine
il confine luttuoso o il braccio di mare
che da un enclave di barbarie
nel cuore dell'Europa
la civiltà appena separa,

per le terre dei Fratelli Slavi del Sud,
infidi Croati, feroci Serbi,
da faide millenarie aspramente divisi,
uniti nell'ardire, nella fierezza,
nell'inimmaginabile crudeltà,

laddove come torre sorse l'Eroe Tito,
da niente e nessuno mai piegato,
patriota, condottiero, sporco assassino,

noi, schiena contro schiena,
corpo unico contro il mondo,
eretti verso gli urti del Destino,

spicce e amare parole
recate al sorriso della mia vita,
dimentichi ella la luce
della quale accendeva i miei occhi,

quasi fosse una stretta di mano
il coito triste raggiunga
coi suoi cinquecento drudi
d'ogni tenerezza ignari,
spezzando a tutti le reni,

l'oblio dell'infelice mio amore
cada nel suo petto,
quasi fosse un micetto abbandonato,
spazzato morente
ai margini d'arterie veloci.
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