sei svanito tra le ombre del passato
le mie lacrime si cristallizzano
mille lame conficcate in un solo cuore

sono lo stesso banale bambino
ho sempre creduto nel per sempre
e forse in un'altra vita saresti rimasto

ti ho lasciato calpestare la mia strada
lasciandoti spazio per scorgere
ciò che di bello potevi tenere tra le tue braccia

conficcavi radici sulla mia schiena
afferravi avidamente ogni parte di me
rubavi aria dai miei polmoni
ma ansimante rimanevo accanto a te

mi volevi solo tuo
poi mi hai lasciato con un buco in testa
fucilato dalla tua falsa indifferenza

giochiamo a pugnalarci fino a quando non crolliamo
anche il cielo piange da giorni
mi sveglio nel letto di un estraneo, confuso e stanco

cerco uno spiraglio tra le nuvole
cerco la mia casa tra le ceneri
sento l'eco dei nostri giorni
tra distese di cemento illuminate da lumi tristi

fumo via ogni ricordo
non cerco un rifugio
per paura d'esser lasciato ancora
sul ciglio della strada

sei stato il primo ad amarmi
il primo a spezzarmi
ma mai sarai il migliore

la vita è troppo corta e so come ricompormi;
ci vorrà poco per riempire le mie giornate
fino a quando la leggera estate
deciderà di cancellare le tue impronte

sputo via il tuo nome
afferro le mie gambe stanche
striscio nel mio letto
o tra alberi e lampioni
debole e forte
distrutto e ottimista
aspettando il giorno in cui
il tuo eco sarà una barzelletta
custodita premurosamente
nel più lontano degli angoli