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Pubblicata il 09/06/2021
Alto è il pugno al cielo, nell’aria rarefatta
di quell’ottobre dell’anno zero
quando la coscienza prese il volo
su corsie di atletica pista,
e dove tu, bianco fratello
posto a metà del podio
pagasti in patria il prezzo del tuo consenso
a quel che per noi era vita d'ogni giorno
basata sul vissuto quotidiano
che ancora adesso non trova comunione
visto la perenne ottusità
di chi tutt'ora si crede migliore
per il candore della sua pelle
nonostante viva il buio dell’anima.
va il ricordo all’ottobre del sessantotto
quando in alto si manifestò
quel pugno alla vita
consapevole del valore di quel gesto
che mostrò a tutti
la disuguaglianza negli uomini...
e ancora adesso s'alza al cielo
quell'inguantato pugno
di me, che in ginocchio
fiero guardo in basso
per non vedere ciò che in cuore tuo
uomo bianco, decidesti per me...
e se persino oggi lotta sarà
allora che lotta sia
in nome di fratelli di tutti le espressioni
ma con l’anima e il cuore propenso
a quell’amore universale
figlio della consapevolezza Divina
che ci formò in egual mistura
sangue e ossa, tendini e muscoli
cuore e anima da conguagliare
nel simile pensiero
di essere stessa vita sotto lo stesso cielo.

© Saverio Chiti, giugno 2021

a Tommie Smith e John Carlos
ma soprattutto a Peter Norman
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